L’immagine della navigazione è quella che meglio rappresenta chi all’improvviso si appresta, si ritrova a interrogare la propria esistenza, il proprio essere-nel-mondo.
Di naviganti esistenziali la letteratura ne offre numerosi esempi; solo per citarne alcuni Ulisse, Ercole, Marco Polo o lo stesso Leopardi quando dice: “naufragar m’è dolce in questo mare”. Allo stesso modo in terapia.
La psicoterapia può essere vissuta in maniera analoga all’esperienza del viaggio: talvolta appare come un bisogno che deve essere affrontato senza una meta precisa, conosciuta o comprensibile, talaltre pur essendo definita in partenza la meta emergono fatiche e risorse non previste.